mercoledì 6 giugno 2018

Intervista Giuseppe Chiodi





Salve a tutti, oggi vi presento l’autore napoletano Giuseppe Chiodi e il suo “Cuore di Tufo” un romanzo che racchiude al suo interno miti e credenze della tradizione partenopea. Ma senza troppi indugi, passo subito la parola a lui.


Ciao Giuseppe, parlaci di te e della tua passione per la scrittura. Come hai iniziato? Aneddoti e ricordi particolari da raccontarci? 

Ciao Francesco. Grazie dell’ospitalità!

Credo di aver iniziato a scrivere a diciotto anni. Alcuni romanzi che avevo letto da ragazzo mi avevano davvero scosso e, col tempo, capii di voler creare anch’io qualcosa di emozionante, interessante… sconvolgente.
Ciò che mi colpì, in particolare, fu il potere che alcuni libri esercitarono sulla mia percezione della realtà. In altre parole, il modo in cui mi fecero cambiare punto di vista. Il modo in cui mi sensibilizzarono. Anch’io volevo essere capace di tanto. E lo voglio tutt’ora.Oggi non potrei vivere senza la scrittura. Sarei come un pupazzo senz’anima. Scrivere mi fa sentire orgoglioso, realizzato… reale. Non potrei mai provare tali sensazioni facendo altro. Prendo il mestiere sul serio, come ben sa chi mi conosce.
Ricordo quando completai il mio primo romanzo e gli insulti che mi beccai dall’editor a cui lo inviai: faceva davvero schifo. Ma mi fu di lezione! Iniziai a studiare, a leggere i manuali e mi iscrissi a un corso di narrativa. Da allora iniziò tutto per davvero. Ora sto scrivendo la mia quinta opera e sono migliorato tantissimo. 



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Cuore di Tufo è ambientato a Napoli. Com’è nata la tua idea e in che chiave il tuo romanzo riprende le leggende della tradizione napoletana? 

Esatto, Cuore di Tufo è ambientato sia a Napoli città che nella Napoli del sottosuolo. Si tratta di un dark/urban fantasy, cioè di un romanzo fantastico ambientato ai giorni nostri e con tinte horror. Ho voluto riprendere il folklore partenopeo e riproporlo in chiave moderna, cioè coinvolgente, avventurosa, emozionante. Si tratta di un romanzo breve ma ricco di dettagli: vi troverete gli spiriti della tradizione, come il monacello e la bella ‘mbriana; le fatture, le malie, le cape pezzentelle, gli Assistiti della cabala, i negromanti del lago d’Averno… tutto ciò che attiene all’occultismo e alla superstizione popolare napoletana.
Volevo scrivere qualcosa che valorizzasse il territorio e, allo stesso tempo, che portasse una ventata di freschezza in un genere sempre più derivativo. La nostra è una cultura millenaria da cui attingono autori di tutte le parti del mondo; perché non dovremmo essere noi a ispirarci a essa?
 

Cosa ti sentiresti di consigliare a chi ha la tua stessa passione? 

Consiglio di leggere, di fare tantissima pratica e, soprattutto, di fare le cose con criterio. Non si scrive di getto; o meglio, non senza una formazione alle spalle. Informatevi sulle tecniche narrative e di scrittura creativa, nonché sulla costruzione delle storie. Ci sono fior di esperti e di saggi sugli argomenti.
Commisi l’errore di sentirmi pronto quando scrissi il mio primo romanzo, di sentirmi “arrivato” quando lo completai. A vari anni di distanza, posso affermarlo con orgoglio: c’è un abisso tra il ragazzo che scriveva senza pensare e quello che, oggi, compone le sue storie utilizzando l’Arco di trasformazione del personaggio, il Monomito, la Premessa, lo Show don’t tell, i beat, la teoria dell’iceberg e così via.
Sono in tanti ad approcciarsi alla scrittura come se non ci fosse nulla da imparare. Siate più bravi di me: distinguetevi! 


Presentazioni, eventi e progetti futuri. 

Dopo l’estate ho intenzione di presentare il romanzo in qualche libreria della mia città e presso qualche associazione culturale. Parteciperò sicuramente a varie fiere di settore insieme alla casa editrice (Dark Zone edizioni), che ringrazio per l’opportunità. Ho già scritto un altro romanzo, che dovrebbe uscire l’anno prossimo, da quando ho completato Cuore di Tufo. E ne sto concludendo un altro ancora. Ho tanto da raccontare e non ho intenzione di mollare, perciò… seguitemi, se vi piace quello che leggete!
 

Dove possono seguirti i lettori? Scatena tutti i tuoi social e contatti utili. 

Ho un blog letterario, Immersività, in cui parlo della scrittura e della narrativa a tutto tondo. Ma anche dei miei progetti, del mio futuro, di ciò che mi piace e di ciò che non mi piace. Scrivo recensioni di libri fantasy e sci-fi in tutte le sfumature; intervisto altri autori come me; inserisco racconti e via dicendo. A tal proposito…Ho aperto da pochissimo la mia pagina facebook, Immersività. Dove posto gli articoli del mio blog, ma non solo! Parlo di fantasy, condivido spunti che trovo interessanti e posto una microstoria al giorno, tutti i giorni. Impossibile annoiarsi! 


Ringrazio Giuseppe per la sua disponibilità e vi rimando al prossimo articolo. 


Grazie a te per l’ospitalità e a chi avrà la bontà di leggermi. Non dimenticate di scrivermi per qualsiasi ragione: rispondo sempre e amo parlare con chi condivide le mie stesse passioni. Ci vediamo sul blog, o sulla pagina!


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