Per l’intervista di oggi ho il piacere di presentarvi l’autore
casertano Danjel Maraniello che ha esordito da pochi mesi con la sua raccolta
di storie horror 3:33. Conosciamo meglio Danjel in questa intervista.
Ciao Danjel parlaci di te e della tua passione per la scrittura. Di cosa parla il tuo libro?
Ciao a te! Non c’è poi molto da dire su di me. La mia passione, più
che per la scrittura è per la narrazione. È sin da bambino che amo raccontare
storie, penso di aver cominciato a scrivere verso i 10 anni, quando ho scoperto
la magia del cinema grazie ai film di
Romero e la sua saga dei Morti Viventi. L’horror è il genere che mi aiuta
maggiormente ad esprimermi, per questo come opera prima ho scelto di pubblicarne
uno, 3:33, l’antologico edito da LFA
Publisher.
3:33 raccoglie cinque
racconti di genere molto differenti tra loro uniti da una singola tematica: siamo causa del nostro stesso male. Sono
partito da un breve racconto ambientato in un incubo che svela l’ipocrisia
dell’animo umano, e successivamente in una sorta di viaggio allucinatorio
attraverso la mente di una ragazzina che vede il mondo in maniera distorta, in
quello che è voluto essere un mio omaggio ad una delle mie opere preferite,
Alice nel Paese delle Meraviglie di Carroll. Negli altri racconti mi sono dato
da fare rivelando la mia passione per
il cinema di genere, raccontando prima di un’epidemia zombie attraverso gli
scritti di un ipotetico diario, per poi arrivare ad un ragazzo che, per
sfuggire dalle sue responsabilità, separa la sua anima dal corpo e, infine, concludere
con quello che è un mio omaggio agli slasher movie americani dove un gruppo di
ragazzi viene assalito da un assassino assetato di sangue che indossa una
maschera da Pulcinella.
IBS |
Cosa ti sentiresti di dire a chi ha la tua stessa passione?
Probabilmente di interessarsi ad altro.
Ovviamente scherzo, solo che mi rendo conto che ad oggi in
circolazione c’è fin troppa gente con la passione per la scrittura o, come me,
di raccontare. Ciò che mi sentirei di consigliare sarebbe innanzitutto leggere
molto e studiare. Non solo il genere di cui si vorrebbe scrivere, ma tutto: dalla
letteratura classica a quella moderna, persino dare un’occhiata a ciò che non
si ama particolarmente. Viviamo in un’epoca dove oramai ogni cosa è stata già realizzata,
si ricerca innovazione e originalità e per rinnovare un genere bisogna
conoscere la struttura della narrazione. Però non si deve limitare soltanto ad
un “compitino”, la scrittura è innanzitutto una forma d’arte e l’arte senza buttarci il sangue non merita di essere
definita tale. Qui entrerebbe in gioco il secondo consiglio: mai limitarsi, mai
avere paura di parlare troppo di sé stessi e soprattutto mai banalizzare le
proprie emozioni. Se si è capaci di destreggiare nozioni tecniche di sceneggiatura
senza tralasciarne il lato artistico, allora vale la pena proseguire per questo
sentiero tortuoso.
Progetti futuri, presentazioni e altri eventi.
Di progetti futuri, al momento, ne ho un paio. Sto lavorando ad un
piccolo romanzo, totalmente differente da 3:33
che vorrei pubblicare in ebook, poi ci sarebbero altri progetti tra cui una
commedia nera che ha come protagonista un bugiardo patologico. Ma sono progetti
al momento accantonati per dare priorità alla promozione di 3:33. A tal proposito, le uniche date
già confermate sono una presentazione il 5 ottobre presso la libreria Giunti al
Punto di Caserta, mentre il 31 ottobre, in occasione di Halloween, è in
programma una “festa a tema”, sempre a Caserta, con lo scopo di pubblicizzare
il libro.
Dove possono seguirti i lettori?
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