martedì 30 gennaio 2018

Intervista a Mario Rotolo



Salve a tutti, oggi vi parlo dell'autore salernitano Mario Rotolo. Conosciamolo meglio attraverso le sue parole.


Ciao Mario, parlaci di te e della tua passione per la scrittura. Di cosa parla il tuo libro?

Ciao, sono Mario Rotolo e voglio essere uno scrittore. Presentazione abbastanza rapida, senza troppi giri di parole, no? Eppure perfettamente calzante. Attualmente sono uno studente al terzo anno di Scienze dalla comunicazione all’Università degli studi di Salerno, ma mentirei se dicessi di aver scelto questa facoltà per motivi diversi da quello di avere qualche possibilità in più di vivere di scrittura. Alla fine sempre lì si arriva. Un connubio indissolubile per me è quello tra scrittura e musica; infatti dal 6 febbraio di quest’anno comincerò a lavorare come speaker radiofonico alla radio della mia università, in una trasmissione che parla di libri, ma con una colonna sonora tutta rock. Il rock e la scrittura, da quando li ho scoperti mi hanno donato nuova vita e, soprattutto, nuove storie da raccontare. È proprio di questo che parla il mio primo romanzo, “Rock City: Il blocco degli artisti”. Rock City parla di musica, di rock, parla di artisti, con tutti i problemi che può avere un giovane musicista, o uno scrittore alle prime armi che cerca di vivere della propria arte in una società, che spesso dell’arte sembra dimenticarsi. Il protagonista e voce narrante del romanzo è Daniel D’amico, un giovane che sogna di diventare un romanziere, ma afflitto dalla “sindrome della pagina bianca”, che lo porterà ad annegare la frustrazione in grandi quantità di alcool, a finire interi pacchetti di sigarette e ad avventurarsi in storie di sesso che lo costringeranno in seguito a fare i conti con il suo blocco e con se stesso. Ad affiancare Daniel ci saranno degli eccentrici vicini di casa, i quali svolgeranno in maniera alternata ruoli di protagonismo. Visto che la musica non poteva mancare, alcuni di loro sono i componenti di una Grunge band emergente, di cui Poh, uno dei migliori amici di Daniel, ne è il frontman. Ricapitolando: uno scrittore che non scrive, una Grunge band che non riesce a sfondare, una pittrice russa leggermente sociopatica ed un giovane grafico di talento con poco lavoro per le mani. Con queste premesse, se non lo avessi scritto, probabilmente vorrei comprarlo. Calmatevi, stavo scherzando, non sono così autoreferenziale, ma se ci doveste dare un occhiata non mi offenderei.

 



IBS




Cosa ti sentiresti di consigliare a chi ha la tua stessa passione?

Detto questo, non mi sento di avere abbastanza esperienza da poter consigliare ad altri. L’unica cosa che posso dire ad altri, che come me sognano questa vita, è che non è una vita facile. Infatti, io sto trovando mille difficoltà, ma di contro sto anche imparando altrettante cose. Vi risparmierò la solfa new-age sul credere in se stessi. Lo sapete già, non avete bisogno che lo dica. Vi dirò qualcos’altro che comunque non avete bisogno di sentire, ma che a me è servito molto: scrivere sempre, di ogni cosa; scrivete se siete incazzati, felici o ubriachi; non importa che sia bello o brutto; scrivete.



Presentazioni, eventi e altri progetti futuri. 

Tra i miei eventi futuri ci sono delle presentazioni del romanzo nella zona del salernitano, tra le quali una alla Feltrinelli di Salerno, anche se ancora è ignota la data, e una all’Università degli studi di Salerno in primavera. Si spera presto di approdare almeno in un’altra provincia. A giorni, probabilmente, riuscirò anche ad aprire il mio blog personale, anche se con tutta sincerità l’idea non mi entusiasma troppo, e comunque cercherò di lavorare meglio nell’ambito del social. Parlando dei miei progetti futuri in ambito editoriale, il primo della lista è quello di concludere la stesura di una raccolta di racconti e poesie (o forse solo racconti) di vario genere, che probabilmente prenderà il titolo di Cicatrici d’inchiostro. Sappiate che è la prima volta che lo dico pubblicamente. 


Dove possono seguirti i lettori?

Attualmente chi è interessato, può seguirmi sulla pagina Facebook:
Mario Rotolo Autore



Ringrazio Mario per la sua disponibilità e vi rimando al prossimo articolo.

sabato 27 gennaio 2018

Giornata della memoria, film consigliati



In occasione della giornata della memoria voglio proporvi dei film assolutamente imperdibili che trattano l'argomento.
Sicuramente vi accorgerete che mancheranno all'appello molti titoli, soprattutto noti come Schindler's List o il Pianista, proprio perché il mio intento è di evidenziare altre storie e aspetti del periodo nazista. Anche se l'impresa è abbastanza ardua, ci provo. Sotto i titoli. 





Il bambino con il pigiama a righe, tratto dall'omonimo romanzo di John Boyne, parla dell'incontro fortuito tra Bruno, figlio di un ufficiale nazista e il piccolo ebreo Shmuel, rinchiuso in un campo di concentramento. Questa è sicuramente una delle storie di amicizia più sorprendenti, che ricalca, nell'innocenza dei due protagonisti, l'incoscienza generale che regna in un periodo di guerra dove non si riescono a spiegare le stragi compiute dall'uomo. La tenera incoscienza dei due bambini sorprende per la semplicità di relazionarsi oltre le differenze sociali, il contesto difficile ed altre problematiche che i due ignorano completamente. I racconti del piccolo ebreo, oltre quel filo spinato risuonano come parte di un gioco, di cui ignorano la perversità  in atto in luoghi di morte come campi di concentramento.





Storia di una ladra di libri, altro film tratto dal romanzo di Markus Zusak, mette in evidenza un altro aspetto del periodo nazista: la forte propaganda fatta anche attraverso canali culturali o istituzionali come le scuole. Testi di filosofi e tanti altri libri vengono gettati sul fuoco in quanto non soddisfano a pieno i requisiti dottrinali richiesti dal regime di Hitler. La giovane Liesel è stata adottata ed è analfabeta, ma resta affascinata dalle pagine di un libro che raccoglie tra quelli gettati sul rogo, correndo il grave pericolo di essere scoperta dalle autorità. Il padre adottivo le insegna a leggere e lei inizia a perdersi in un mondo fatto di parole di cui non riesce a fare a meno. Tra le tante difficoltà che vive con la sua famiglia adottiva, Liesel si lega sin da subito a Max, un rifugiato ebreo, scampato dalla Notte dei Cristalli e che viene accolto in casa sua. Liesel inoltre si reca spesso nella villa dei Hermann, dove viene accolta dalla padrona di casa che le mostra la sua grande biblioteca e più volte la invita a casa sua per leggere. 



La signora dello zoo, è tratto da una storia vera che ha visti coinvolti i coniugi Zabinski proprietari di uno zoo a Varvasia. L'invasione nazista in Polonia distrusse gran parte dello zoo, con solo poche specie che furono tratte in salvo e trasportare in Germania. L'amore per gli animali è il primo tema trattato, che dopo andrà di pari passo con la forte umanità dei due coniugi che, attraverso diverse attività improvvisate, riusciranno a trarre in salvo dal ghetto di Varsavia tantissimi ebrei. Ne ospiteranno centinaia in casa loro; alcuni saranno solo di passaggio prima di uscire dai confini polacchi e ricominciare una nuova vita, altri invece resteranno per anni nella loro grande cantina. Gli abili rintocchi di Antonina su un pianoforte segneranno il pericolo e la possibilità di respirare una corale libertà, come una vera famiglia.




Il labirinto del silenzio, è questo il titolo del film che ci trasporta in una Germania, in particolare in una Francoforte post guerra e nazismo, dove la vita scorre tranquilla, ignara e incosciente di ciò che ancora regna nelle istituzioni, al di sotto di ogni apparenza: un passato taciuto, che si finge di dimenticare;  un'omertà indifferente in cui ogni tragedia della Germania nazista sembra essere stata cancellata dalla storia. Un giornalista si imbatte nel giovane procuratore Johann Radmann, anch'esso ignaro di un passato che sembra essere per lui un Graal tutto da trovare nelle storie dei protagonisti che ne hanno fatto parte, con dolore e sofferenza. E così inizia un'indagine volta a riportare a galla quel passato e soprattutto a raccogliere sufficienti prove per incastrare alcuni ex-nazisti ancora in vita, ma che hanno cambiato vita, non perdendo mai  il loro legame con il credo nazista. Auschwitz e gli orrori compiuti in quel luogo ritornano a galla attraverso le parole di sopravvissuti che ancora ne portano le cicatrici, sotto gli occhi sbalorditi e commossi del giovane procuratore. Mengele, lo scienziato nazista che faceva esperimenti sugli ebrei ad Auschwitz, diventa la sua ossessione; l'indagine diventa tutto per lui, che arriverà ad affrontare anche un dissidio interiore per verità sulla sua famiglia, che tentano di annebbiarne l'integrità morale.
Questo è un film tratto da una storia vera che porterà negli anni 50 al processo di Francoforte sul Meno, in cui molti nazisti ancora in vita verranno condannati per i loro crimini durante l'Olocausto.

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