E capita che in un solo giorno io scopra due chicche del cinema italiano, contro il quale si ha sempre la tendenza a muovere critica. A mio parere, c'è cinema e cinema e se ci si fermasse solo a tutto ciò che impone la pubblicità di sicuro non saremmo ripagati con prodotti di qualità. L'Italia è sempre stato visto come un paese dalla mentalità arretrata anche in campo artistico, ma non mancano ventate di freschezza che soprattutto mirano a portare la commedia cinematografica a un livello superiore e anche più intelligente, mettendo a nudo le problematiche di una società come la nostra, dove in un modo o nell'altro c'è chi guadagna sulle disgrazie altrui. Ecco, proprio per uscire da questo clima bipolare tra il drammatico troppo cinico e tormentato e il comico del già visto e della banalità, c'è una nuova generazione di registi giovani che preferisce la via di mezzo: un cinema divertente ma profondo e ragionato al tempo stesso, ben radicato nella complessità della società italiana di oggi.La telecamera stessa non è più concentrata solo sui personaggi o legata al loro compiacimento positivo o struggente esistenza, ma valorizza gli oggetti, il paesaggio, la realtà e i contesti veri in cui si muovono le persone. La realtà che circonda i personaggi li caratterizza e li trasforma nel bene e nel male. Non è più il personaggio il soggetto, ma la radice da cui è nato. Ed è questa una profondità capace di trasmettere una visione a 360 gradi del nostro paese, con una prospettiva per il futuro, soprattutto per le nuove generazioni, che cercano di emergere dal contesto precario in cui vivono. Ovviamente qui si parla di sforzi cinematografici, un qualcosa di nuovo che non sempre riesce in toto, ma che è comunque apprezzabile per le tematiche trattate e i toni con cui vengono portare su schermo, senza mai esagerare.
I due film di cui vi parlerò oggi sono figli di questo lieve cambiamento che sta intraprendendo il cinema italiano e sono "Io c'è" e "Contromano". Andiamo a scoprirli nel dettaglio.
Regista: Alessandro Aronadio
Genere: commedia
Data di uscita: 29 marzo 2018
Dopo la trilogia di successo "Smetto quando voglio", l'attore Edoardo Leo ritorna sullo schermo con una performance, forse meno comica, ma molto interessante. In questo "Io c'è" interpreta Massimo, che gestisce un bed and breakfast di famiglia lasciatogli in eredità dal defunto padre. Ma purtroppo per problemi economici, dovuti anche le tasse da pagare allo stato per mantenere in piedi questa attività, Massimo Alberti arriva sull'orlo del fallimento. Cosicché, incuriosito dal successo di un convento vicino nell'attirare sempre più fedeli, trova un modo rischioso e folle per risollevare l'attività di famiglia dalla crisi. Con l'aiuto della sorella Adriana( Margherita Buy) e dell'amico scrittore Marco ( Giuseppe Battiston) Massimo decide di inventare una nuova religione lo "Ionismo" per aggirare lo stato italiano e portare avanti il suo bed and breakfast come una comunità. Alla porta di Massimo busseranno tante persone in difficoltà, in cerca di speranza e soluzione ai loro problemi. Ovviamente non mancheranno le prime difficoltà, soprattutto per quanto riguarda l'adattamento di Massimo a questa nuova vita, ma rimarrete sorpresi dalla piega che prenderà il film.
Il film è molto fluido in tutti i passaggi e delinea uno spaccato di vita italiana in cui si incontrano difficoltà economiche di ogni tipo, una crisi che ormai al giorno d'oggi porta molti esercizi commerciali alla chiusura. Ma il giovane regista Aronadio mischia le carte in tavola con una commedia che tende a crescere di livello fino alla fine, in cui si dissolvono le poche battute del film in una drammaticità tangibile che vivono i personaggi, per una scelta coraggiosa ma anche rischiosa. Qui si critica la chiesa, esente dal pagamento dell'imu e altre tasse, dei privilegi che gode in virtù di questo.
Ma forse ciò che più emerge da questa pellicola è la fragilità delle persone che non sanno più a cosa credere e hanno bisogno di fiducia, di speranza, soprattutto dopo aver bussato alla porta di tante religioni senza trovare risposte per la propria vita. Il protagonista accoglie queste persone, offrendo una semplicità di valori che loro stessi ignoravano d'avere. Così nasce il suo "Ionismo", il guardare dentro se stessi come in uno specchio, per ritrovare la propria volontà, il proprio Dio. La truffa messa in scena da Massimo si rivela non solo una carta vincente, ma il motore che conduce il protagonista stesso a un cambiamento introspettivo. Questa è una commedia che vive un profondo mutamento dei toni fino alla fine, consigliata a chi ama le storie originali e dai risvolti inaspettati.
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