Domenica 20 gennaio nel Palazzo Ducale di Sant’Arpino si è tenuta la presentazione del libro “Cuore di Tufo” di Giuseppe Chiodi.
L’esordio di questo autore pone sul banco alcuni spunti interessanti per un rinnovamento del fantasy, tuttora troppo ancorato all’etichetta di un genere di nicchia.
Infatti, Giuseppe Chiodi ha voluto scrivere un fantasy che si distacca molto dalle classiche ambientazioni tolkeniane e potteriane, soffermandosi sull’aspetto folkroristico della propria terra, la Campania.
Dopo studi approfonditi, l’autore ha voluto riproporre in chiave fantasy le leggende che echeggiano nei luoghi storici di Napoli. Il suo è un dark fantasy, in cui non mancano scene tendenti all’horror.
Ma come dichiarato dallo stesso Giuseppe nella sua opera si mescolano diversi generi.
Cuore di Tufo, quindi, lancia messaggi nuovi, innovativi, che riescono a far avvicinare al fantasy anche chi non ha mai letto un’opera di genere o chi non ha mai aperto un libro in generale.
Perché sì, la Campania, come tante altre regioni d’Italia, legge poco, vive poco gli eventi culturali. Ma queste terre pullulano di tradizioni e storie tutte da raccontare.
Come ha spiegato Giuseppe il problema è che molti libri, soprattutto quelli fantasy, sono colmi di stereotipi in cui le persone difficilmente riescono a rispecchiarsi.
Ecco, Cuore di Tufo vuole in un gioco di parole vuole toccare il cuore delle persone, guidarle nel riappropriarsi di un’identità culturale che spesso si tende a ignorare.
Oggi, infatti, si tende a cercare altrove storie che invece bisbigliano da un passato molto vicino a noi.
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