Salve a tutti, oggi vi presento l’autrice
Giulia Martani. Lascio subito a lei la parola nell’intervista che segue.
Ciao Giulia, com’è nata la tua passione per la scrittura? Ricordi e aneddoti particolari legati ad essa?
La passione per la scrittura
mi accompagna fin dalla più tenera età, alle scuole elementari amavo disegnare
brevi storie a fumetti ispirati a situazioni del mio vissuto quotidiano e mi
divertivo spesso a creare personaggi per i giochi con le amiche durante
l’intervallo. Durante il periodo del liceo ho partecipato a concorsi letterari
per racconti brevi, ottenendo la pubblicazione su alcune antologie, un
incoraggiamento a continuare su quella strada.
Il mio libro di esordio è
stato “Nero ma non troppo” (2011) una raccolta di racconti noir. L’anno
successivo ho dato alle stampe il mio primo romanzo, “Benzina”, un libro a me
particolarmente caro per la tematica che affronta, a dir poco attuale e
drammatica: il bullismo tra i banchi di scuola, in particolare quello al
femminile, a mio avviso il più subdolo e pericoloso. Successivamente ho
pubblicato la favola illustrata “La gatta che si credeva una bambina” (2012).
Nel 2013 ha visto la luce
"Angelo del fango", un romanzo breve che tratta diverse tematiche,
quali il disagio giovanile, i rapporti tra genitori e figli, la crisi economica
e la disoccupazione, ma anche il grande desiderio di riscatto di questa
sfortunata generazione.
“La praticante” (2015) è un
libro a metà strada tra la commedia nera e il legal thriller e punta i
riflettori sulla condizione dei giovani precari in Italia.
L’anno scorso è uscita la
favola moderna “Bamboli: gufetti e scherzetti” una storia illustrata semplice,
ma istruttiva, che narra le disavventure di due pestiferi pupazzi a forma di
gufo.
La mia ultima pubblicazione
è la commedia “Addio al glutinato” (2018).
Di cosa parla il tuo libro?
“Addio al glutinato”, è una commedia ironica e pungente, che affronta con
ironia la problematica delle intolleranze alimentari. Il romanzo descrive le
vicissitudini tragicomiche di una giovane donna che d’un tratto si trova
costretta a rimettere in discussione non solo la sua dieta, ma soprattutto la
vita sociale e di coppia. Nelle vicende narrate c'è molto di autobiografico, in
quanto io sono "sensibile al glutine" e intollerante al lattosio,
condizioni che mi hanno scatenato una gastrite ormai cronicizzata e una serie
di altri problemi correlati, perciò molti dei fatti descritti sono frutto della
mia esperienza personale.
Improvvisamente ho dovuto dire addio ad alcune abitudini aggreganti
(aperitivi con stuzzichini, pizze in compagnia, feste di compleanno con torte e
pasticcini…) e nell’immediato la vita sociale ne ha risentito. Mi sono vista infatti
precludere diverse opportunità di svago, ritrovandomi esclusa da alcune
situazioni conviviali e, al tempo stesso, sommersa da battutine indelicate e
consigli inopportuni di amici e conoscenti. Questi episodi mi sono serviti da
spunto per la scrittura di “Addio al glutinato”, permettendomi di prendere una
piccola rivincita su certe persone. Spero inoltre che la lettura del libro
possa risultare utile e gradevole per chi deve affrontare le mie stesse
problematiche e di strappare un sorriso a chi si riconoscerà nelle disavventure
della protagonista.
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