Newton Compton |
venerdì 29 giugno 2018
Intervista a Massimo Aureli
Salve a tutti, oggi vi presento l’autore Massimo Aureli.
Lascio subito a lui la parola nell’intervista che segue.
Ciao Massimo, com’è nata la tua passione per la scrittura? Ricordi
e aneddoti particolari legati ad essa?
Ciao a tutti! Grazie Francesco per lo spazio!
Ricordo ancora quando nell’adolescenza mi cimentai nella
realizzazione di un racconto breve. Fu una vera soddisfazione perché suscitò sorpresa
ed emozione in una professoressa della mia scuola che scriveva recensioni per
lo spettacolo e la cultura. Lei mi incoraggiò a continuare a scrivere e a non
fermarmi mai. In realtà, finiti gli studi, mi fermai. Ma la scrittura mi venne
a cercare perché, dopo una serie di diversi lavori, venni assunto da una
biblioteca. Lì, inutile dirlo, mi ritornò la voglia di scrivere anche se non
trovavo mai il tempo per iniziare. “La scrittura” mi cercava e io la
snobbavo... purtroppo!
Di cosa parla il tuo libro?
Parla di un giovane che si trova nella difficile situazione di scegliere che impronta dare alla sua vita. Lo deve fare, però, dovendo decidere se stare, o meno, dalla parte di chi fa il male anche se è colui che l’ha cresciuto.
Cosa ti sentiresti di consigliare a chi ha la tua stessa
passione?
Continuare a scrivere, scrivere e... scrivere.
Indipendentemente da quale progetto si ha o si cerchi di realizzare, è importante
continuare a esprimere e a trasformare quello che si ha nella mente in parole,
frasi e racconti, che facciano emozionare chiunque.
Presentazioni, eventi e progetti futuri.
Progetti futuri? Continuare a scrivere, e riuscire a
pubblicare il secondo romanzo che è in cantiere... ma di cui ancora non posso
dire nulla...
Dove possono seguirti i lettori? Scatena tutti i tuoi
social.
Facebook: Massimo Aureli - Newton Compton
lunedì 25 giugno 2018
Recensione della seconda stagione di Luke Cage
No spoiler
Il nostro Luke Cage ritorna dopo la serie di Defenders. La seconda stagione del nostro powerman di Harlem si è rivelata una vera sorpresa, molto di più rispetto alla prima, più introduttiva delle origini del protagonista. In questo secondo show si parte con un Luke Cage molto sicuro di sé, un personaggio pubblico di cui tutti parlano e attorno il quale nasce anche un vero e proprio merchandising con magliette e gadget vari. Ma le sicurezze di Luke non coincidono con quelle della sua ragazza Claire e della detective Misty Night, con un braccio in meno dopo gli eventi di Defenders. Entrambi i personaggi femminili hanno una certa difficoltà a riabituarsi a una vita normale per validi motivi. Claire non riesce a convivere con le certezze di Luke, mentre Misty prova a ritornare a lavoro tra mille difficoltà.
Ma le certezze di Luke vengono meno con l'arrivo ad Harlem di Bushmaster, un nuovo villain forte quasi quanto lui, per non parlare delle solite trame intessute dalla ex consigliera Mariah Dillard e del suo Shades, sempre nel mirino di Luke.
Detto questo, mi fermo qui per arrivare alle conclusioni generali. Non è semplice riassumere in poche parole i 13 episodi di questa seconda. Posso dire di aver apprezzato tantissimo questo show, perché ha cercato di sviluppare il più possibile la storyline di tutti i personaggi, buoni o cattivi che fossero, introducendo delle novità, con collegamenti anche ai fumetti.
Inoltre, ho trovato molto interessanti i continui ribaltamenti e le alleanze più assurde che si sono venute a creare fino a una conclusione del tutto inaspettata. Sono rimasto davvero stupito, non mi aspettavo le tante migliorie apportate, tanto che aveva iniziato la visione di questa seconda stagione senza troppe aspettative, soprattutto dopo la seconda stagione di Jessica Jones, un po' troppo ripetitiva e sottotono a mio avviso. Luke, invece, è stato mostrato come un personaggio molto cresciuto, sempre in prima linea per combattere il crimine, arrivando spesso a compromessi difficili solo a pensarci. Qui entra in gioco anche la definizione di eroe mercenario, con chiaro riferimento ai fumetti. Anche gli altri personaggi ben figurano con tutte le loro motivazione di fondo, soprattutto i villains con il loro attaccamento subdolo all'onore e alla famiglia, di cui continuano a trascinarsi dietro colpe e tanto sangue. Consiglio questa seconda stagione, che si merita un bel 8, senza alcun ripensamento.
Intervista a Pietro Ferruzzi
Salve a tutti, oggi vi presento l’autore Pietro Ferruzzi. Lascio subito a lui la parola nell’intervista che segue.
Ciao Pietro, com’è nata la tua passione per la scrittura? Ricordi e
aneddoti particolari legati ad essa?
Buongiorno Francesco, prima di tutto grazie per questa opportunità,
ottenere un po’ di visibilità è importantissimo per noi autori esordienti,
purtroppo se il lettore non ti conosce è difficile che voglia darti una
possibilità.Ho iniziato da piccolissimo quando andavano di moda i libri games di
Lupo Solitario passavo le ore a scrivere avventure a scelta multipla o
ambientazioni per Dungeons and Dragons (mitici anni ‘90). Crescendo mi sono
dilettato con stornelli in rima improvvisati e poi veri e propri testi Rap.
Insomma mi è sempre piaciuto giocare con le parole.Soltanto da più grandicello, quindi pochi anni fa, sono riuscito a
coronare il sogno di scrivere una storia completa e, da cosa nasce cosa…
praticamente sono partito da un racconto e adesso ho due romanzi
auto-conclusivi pubblicati.
Di cosa parla il tuo libro?
Sono due libri: Il Sigillo di Aetherea e Il Ritorno dei Berserker. Sono
due romanzi fantasy di genere epico (alcuni li hanno anche definiti di
formazione, sword&sorcery, low e high fantasy…); io amo definirli fantasy
classico visto che ripresenta tutti i clichè del Fantasy in chiave moderna,
anche se l’ambientazione è pur sempre di tipo medievale. Ok, adesso sto andando
fuori tema: torniamo alla domanda di cosa parla il libro…Ci troviamo nelle terre di Oppas, dove umani e troll convivono dopo
un’alleanza stretta per sconfiggere un nemico comune. I troll non sono i
classici troll stupidi ma hanno una struttura sociale ben definita e sono
comunque intelligenti (ispirati a Hennen e Brooks). Con l’arrivo degli umani i
nani se ne sono andati a sud pur mantenendo contatti commerciali, mentre gli
elfi hanno preso la via del mare e avranno un ruolo molto marginale in queste
due storie.Le terre di Oppas vivono un periodo felice e di ricostruzione quando
inizia la nuova ERA della LUNA ROSSA (da cui questo ciclo di storie prende il
nome); antiche superstizioni indicano che la luna rossa sia foriera di sciagure
e, beh, in ogni leggenda si nasconde un fondo di verità….Più filoni narrativi si intrecceranno per seguire le vicissitudini di
tanti personaggi tra cui un gruppetto di ragazzi che affronteranno il loro
percorso di maturazione dietro l’occulta regia della dea Aetherea.
IBS |
Il ritorno dei berserker è il sequel che narra fatti svolti venti
primavere dopo la fine del primo libro e riproporrà alcuni personaggi già
conosciuti, nuove leggendarie creature e tante battaglie.Non voglio ammorbarvi oltre, posso solo dirvi che chi ama il genere
fantasy classico e ha letto i miei libri non ne è rimasto deluso, anzi chi ha
avuto il tempo e la voglia di lasciare una recensione (e parlo anche di blogger
non solo lettori) ne ha parlato molto bene e per me questa è stata una
grandissima soddisfazione che, nonostante tutte le mie insicurezze e dubbi, mi
spinge verso la scrittura di una terza e ultima storia.
Cosa ti sentiresti di consigliare a chi ha la tua stessa passione?
Di non reprimerla, di non farsi abbattere, di leggere tantissimo,
confrontarsi con altri autori e anche se per motivi personali, familiari o
lavorativi non si riesce a coltivarla, di alimentarla come un nucleo di brace
viva sotto il mucchio di cenere, mentre aspetta trepidante di ravvivare le sue
fiamme con nuovo combustibile.
Presentazioni, eventi e progetti futuri.
Dopo aver rescisso il contratto con la casa editrice di esordio (Ed.
Campanila) ho pubblicato entrambi i libri con IDEA (Immagina di Essere Altro),
un progetto editoriale che ho abbracciato con enorme entusiasmo. Insieme agli
altri autori di IDEA, agli illustratori, ai promoter e a Claudia Cintio (editor
e responsabile della promozione) stiamo lavorando attivamente per farci
conoscere da nuovi lettori. Quello che posso assicurarvi è che chi ha
acquistato i loro libri ne è rimasto talmente soddisfatto da comprare e leggere
anche gli altri autori.Personalmente sono un po’ allergico alle presentazioni perché non
essendo conosciuto le poche che ho fatto sono state divertenti e coinvolgenti
ma per contattare più persone forse facevo prima ad alzare il telefono e chiamare
numeri a caso dall’elenco. Però ecco, il futuro lo vedo roseo e dovrei
partecipare con IDEA alla Fiera Firenze Libro Aperto (28-30 settembre) e magari
riescono pure a farmi fare una presentazione come si deve. Poi dovrei
partecipare alla fiera a Pordenone e al Romics prima della fine del 2018.
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Oh Mamma! La lista è lunga, siete pronti?Blog dove racconto delle mie avventure da esordiente allo sbando e in più
recensisco altri autori esordienti come me: Esordiente allo sbando.Pagina Facebook: L'Era della Luna Rossa. Un like è sempre graditissimo.Profilo twitter e instagram: Pietrof_76 seguitemi.Sono anche su Goodreads.Poi vi consiglio la pagina Facebook di IDEA Immagina Di Essere Altro, date
un’occhiata anche agli altri autori sono davvero bravi.Grazie di avermi sopportato fino a qui e grazie ancora a Francesco Ambrosio
per lo spazio concesso.
Ringrazio Pietro per la sua disponibilità e vi rimando al prossimo articolo.
venerdì 22 giugno 2018
Intervista a Pietro Tulipano
Salve a tutti, oggi vi presento l’autore
Pietro Tulipano. Passo subito la parola a lui.
Ciao Pietro, come nasce la tua passione
per la scrittura? Aneddoti e ricordi particolari legati ad essa?
Ciao Francesco! La passione per la
scrittura credo mi abbia sempre accompagnato, anche quando non mi dedicavo ai
romanzi. Mi è sempre piaciuto scrivere, fosse anche solo per annotarmi dei
pensieri.La scelta di lavorare a un libro vero e
proprio è avvenuta in un momento non facile della mia vita, quando tutto il resto
non andava mai come speravo. È stato un modo di mettermi alla prova, di
sperimentare le mie capacità. Ad essere sincero, ero anche curioso di vedere se
ci fossi riuscito, non avevo mai scritto un libro prima e non avevo idea di
come sarebbe stato il risultato.Quello che non avevo considerato, è che
così facendo ho risvegliato una passione enorme. Una passione che, come ho
detto, c’è sempre stata e ho scoperto di esserne dipendente.Così, oggi, a un anno dalla prima
pubblicazione, mi trovo con un secondo libro pubblicato, tanti lavori in ballo
e ancora molte idee da realizzare.
Di cosa parlano i tuoi libri?
Il Cavaliere Nero è un romanzo a sé,
autoconclusivo. Parto dicendo che è un fantasy atipico, a cui ho voluto dare un
taglio molto esistenzialista.È un libro che parla sostanzialmente del
male, e del rapporto/scontro che l’uomo ha con esso. Quando parlo di male,
intendo sia un male esterno all’essere umano che uno interiore.A differenza di molti altri fantasy, qui
il protagonista non è il classico eroe destinato a grandi azioni e che scoprirà
il suo valore salvando il mondo dal disastro. Nel mio romanzo, il mondo non è
in pericolo, non c’è nulla che minacci di sconvolgerlo. Riguardo al
protagonista, più che di una sua crescita parliamo di una sua caduta: non
compie la sua avventura per diventare un eroe, all’inizio del libro è già
l’eroe più amato di sempre. Assistiamo invece a una sua caduta, complice quel
male di cui parlavo prima, in cui dolore, ossessione, vendetta lo portano a
compiere un viaggio che ha valore per lui soltanto, che deve affrontare i suoi
demoni incarnati nel Cavaliere Nero (antagonista che diventa simbolo del male).
Amazon |
I Quattro Regni, invece, è molto più
classico. È il primo libro che ho scritto e al momento lo abbiamo ritirato in
attesa che esca la nuova edizione. In questo caso, ho voluto pescare a piene
mani dalla tradizione del fantasy, in particolare da quella tolkeniana, ed
unirla a un mondo nuovo dove ho ricostruito molte situazioni analoghe a quelle
del nostro passato. Anche in questo libro i protagonisti attraversano un
cammino non solo fisico, ma interiore. A differenza che nel Cavaliere Nero,
però, si tratta di un viaggio di crescita, ma non per questo meno complicato:
spesso scopriranno verità capaci di minare le loro più intime convinzioni.
Cosa ti sentiresti di consigliare a chi ha
la tua stessa passione?
Di provare! Proprio come ho fatto io. Non
possiamo sapere di cosa siamo capaci finché non ci mettiamo all’opera.Consiglio di credere fortemente in se
stessi, perché nessuno lo farà al nostro posto se noi per primi abdichiamo.Consiglio di non chiudersi mai a critiche
e consigli, perché nessuno è perfetto e noi non facciamo eccezione. Bisogna
saper riconoscere le critiche mosse a fin di bene, nel nostro interesse, atte a
farci migliorare.Consiglio, infine, di non scadere mai
nell’arroganza. Ma questo, a ben pensare, vale sia per la scrittura che per
tutto il resto.
Presentazioni, eventi e progetti futuri.
Sarò molto attivo sui social, in
particolar modo Facebook, dove farò molte presentazioni virtuali con le
classiche “giornate autore” nei gruppi dedicati alla letteratura. Voglio anche
organizzare delle presentazioni e delle giornate in cui appostarmi a firmare
copie in qualche libreria qui a Milano, ma per questo ci vorrà ancora un po’.
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tutti i tuoi social.
I miei canali sono principalmente due.Su Facebook potete trovare la mia pagina “Pietro Tulipano Autore” e anche il mio profilo personale. Pietro Tulipano.Su Instagram, dove mi sponsorizzo ogni tanto con qualche foto e annuncio, vi basterà cercare: pietrotulipano.
Ringrazio Pietro per averci concesso un po' del suo tempo e vi rimando al prossimo articolo.
mercoledì 20 giugno 2018
Intervista ad Alex Ferrarella
Salve a tutti oggi vi
presento l’autore Alex Ferrarella. Conosciamolo meglio in questa intervista.
Ciao Alex, come nasce la
tua passione per la scrittura? Aneddoti e ricordi particolari legati ad essa?
Ciao a tutti, mi chiamo
Alex Ferrarella e vivo a Bra, un paesino in provincia di Cuneo, in Piemonte.Beh, che dire, la mia
passione per la scrittura nasce un po' tardi a dire la verità. Avevo quasi
vent’anni e mi dilettavo nel leggere libri fantasy. Nel mio tempo libero li
divoravo uno dopo l’altro, seguendone le ambientazioni e le storie.
Immaginando, alla fine di ogni libro, come sarebbe potuta proseguire la vita di
quei personaggi inventati da altri, oltre l’ultima pagina del romanzo. Finché
mi sono detto, perché non provare ad inventare io una storia. Perché non essere
io stesso il fautore di ciò che avveniva nel mio mondo personale.Credo che ciò che abbia
realmente risvegliato in me questa passione sia stata un’occasione in
particolare. Avevo dodici anni, un’estate. Leggevo il signore degli anelli.
Unico, indimenticabile. Ero in vacanza da mio cugino e dormivo in camera sua,
su un materasso, come se fossi in campeggio. Leggevo con la piccola luce di una
pila e divoravo il capolavoro Tolkeiniano. Arrivato alla presunta morte di
Frodo per opera di Shelob, mi sono accorto di quanto la lettura mi avesse
trasportato in quel mondo. Ero stato rapito e conquistato. Anni dopo ho
realizzato che avrei voluto cercare di far provare questa stessa emozione a chi
mi stava accanto.Così ho iniziato a scrivere.
IBS |
Di cosa parla il tuo
libro?
Il mio libro narra le
avventure di un ragazzo normale, che ha sempre vissuto una vita piatta e
monotona, in un villaggio non toccato da una guerra tra due regni opposti che
dura da trent’anni. Come detto, la vita di questo ragazzo, Zartam, scorre tranquilla,
fino a che non ritrova un antico artefatto. Una sfera della magia. Da
quell’istante la sua vita diventa un turbinio di azione e di pericoli. Verrà
gettato in un mondo a lui sconosciuto che gli dimostrerà fin quanto in basso
gli uomini possano arrivare quando sono in ballo il potere e la gloria.Cosa ti sentiresti di
consigliare a chi ha la tua stessa passione?Mi sento di consigliare a
chi, come me, ha una passione nel cuore, di non mollare mai. Di non arrendersi
a tutte le avversità che può portare questo splendido mondo. Se avete nel cuore
la voglia di scrivere, fatelo. Continuate. Ricavatevi un briciolo di tempo
nelle vostre vite sempre di corsa e scrivete. Io lo faccio. Faccio un lavoro
che mi lascia poco più di qualche ora al giorno e cerco di investirla nel
creare il mio mondo. Tenete duro e non mollate mai.
Presentazioni, eventi e
progetti futuri.
Naturalmente il progetto
futuro prevede due seguiti a questo primo libro. “Una nuova guerra”, il
prossimo libro, è quasi concluso, mentre il terzo è già programmato ed è in
attesa che le mie dita lo rendano reale.
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lettori? Scatena tutti i tuoi social.
Il libro è reperibile in
tutte le librerie d’Italia, basta ordinarlo ed arriva in una settimana
lavorativa. Su Amazon, su Ibs e su Libroco, è disponibile nel giro di due/tre
giorni lavorativi. Inoltre si può comprare sul sito della casa editrice. Se
invece siete interessati sull’andamento del romanzo o sul leggere alcuni
estratti la pagina Facebook Le avventure di Zartam, attende il vostro like
con molto interesse.Per chi volesse
acquistarlo e mettere il mi piace alla pagina, sarei curioso di sapere cosa ne
pensate del libro.Grazie a Francesco Ambrosio per la sua cortesia.
Ringrazio Alex per averci concesso un po’ del suo tempo e vi rimando al prossimo articolo.
lunedì 18 giugno 2018
Intervista a Marco Volpe
Salve a tutti, oggi vi
presento l’autore Marco Volpe, autore della saga del “Il Kyls’Ahr”. Passo
subito la parola a lui.
Ciao
Marco, come nasce la tua passione per la scrittura? Aneddoti e ricordi
particolari legati ad essa?
Ciao Francesco e grazie
per questo spazio!La mia passione per la
scrittura nasce in modo arcano. Se ci penso, onestamente, non trovo una
risposta unica, ma direi più che è germogliata per una serie di eventi che si
possono concatenare. Mi sono avvicinato al mondo del Fantasy non come
scrittore, e nemmeno come lettore: ma come giocatore di ruolo. Ho scoperto il
mondo di Dungeons & Dragons a tredici
anni, credo nel più classico dei modi: casa di montagna, caminetto acceso in un
pomeriggio nevoso. Il mio master (e unico, in realtà, perché poi dopo
quell’esperienza iniziai io a tirare i fili della sorte dei pg degli amici)
riuscì a trasmettermi qualcosa che mi colpì nel profondo: la sua passione per
il mondo che aveva creato. Da allora mi sono
appassionato al maestro Tolkien e a quelli che mi piace definire i “suoi
seguaci”, tra i quali inserisco anche me. Mi sono nutrito dei mondi creati dai
“Grandi” del fantastico, ho viaggiato con i loro protagonisti e, nelle loro
vicissitudini, ho pianto e riso al loro fianco. Quando sono emerso da quegli
universi ho capito che anche io, nel mio piccolo, avevo incominciato a
costruire il mio: perciò lo buttai giù su molti fogli di carta, lo feci giocare
e conoscere ai miei compagni di avventura di gdr. Nacque così Azura: e quella è
un po’ la mia seconda casa, io conosco tutti in quel luogo; e lo trovo
affascinante!
Quindi, appurato che il
gioco di ruolo sia stato certamente fondamentale per questa mia passione, il
vero approccio alla scrittura è arrivato con l’elaborazione di un lutto. Ho
scoperto che in Azura potevo dare sfogo ai miei pensieri, potevo plasmarli
secondo le necessità. La scrittura mi ha teso la mano e mi ha indicato il percorso
che avrei potuto seguire per lenire le ferite e crescere: perciò l’ho imboccato
senza farle domande, come un fedele seguace. Ed eccomi qui, ancora oggi, che
cammino sul suo sentiero e mi accoccolo ai suoi umori.
Di
cosa parla la tua saga?
La saga del Kyls’Ahr, che
significa Figlio dei Cieli nella
lingua che ho studiato e definito per Azura, segue, per l’appunto, il percorso
del Figlio dei Cieli. Nelle prime battute dell’opera, dopo aver trattato la
cosmologia dell’universo, vengono subito presentati due dei personaggi chiave
dell’intera saga: Alaran, il neonato che viene portato su Azura da una mistica
creatura celeste, e Nathee, una giovane donna umana che, reduce dalla perdita
del suo compagno, accoglie questo bambino come se ne fosse la madre biologica.
Un gesto d’amore, questo,
che pone Azura sulla strada del tracollo. Alaran è il Figlio dei Cieli destinato
a portare la luce in un mondo che sarà avvolto dalle tenebre. Nathee,
prendendolo con sé, lo strappa tuttavia a quel fato luminoso mettendo in serio
pericolo il continuum del mondo intero.
Tra molteplici personaggi
e razze che si muovono alle sue spalle, in un mondo dalle sfumature ricche e
dettagliate, Alaran dovrà prendere consapevolezza di chi egli sia in realtà,
affinché Azura abbia una possibilità di salvezza. Eppure, il cammino di Alaran
si presenta da subito ricco di asperità e difficoltà: e lui, nel modo più
assoluto, è impreparato a fronteggiarle.
Cosa
ti sentiresti di consigliare a chi ha la tua stessa passione?
Io sono un semplice
scrittore che, a malapena, conosce la direzione che vuole imprimere alla
propria opera e che si sta adoperando per farla diventare il proprio lavoro. Perciò
non ho né l’esperienza per elargire consigli né, tantomeno, posseggo la chiave
per far avverare il mio sogno. L’unica cosa che ho appreso, sia nella vita che
in questo mio primo periodo di autore, è che alla base di tutto vi deve essere
una volontà adamantina a muovere i propri passi: altrimenti non si fa altro che
errare senza una precisa meta.
Presentazioni,
eventi e progetti futuri.
Parto dal fondo, ovvero
dai progetti futuri! I diritti del Kyls’Ahr, a seguito della vittoria della
Quinta edizione del Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea, erano
stati ceduti a una noeap che, con mia amara sorpresa, ha fatto quello che
voglio definire “il minimo indispensabile”
per promuoverla e distribuirla, non partecipando a fiere di settore o
muovendosi sul territorio. Perciò, a pochissimi mesi dalla pubblicazione, ho voluto
riprendere ogni mio diritto d’autore. Da qui, il primissimo progetto: non mi
sento portato a essere autore self e, a ragion veduta, voglio puntare a una CE
seria che creda nel mio progetto editoriale e che mi dia la possibilità di far
davvero conoscere l’opera e ciò che ha da offrire. Il secondo progetto, al
quale mi sto dedicando nel poco tempo libero a disposizione, è terminare la stesura
del terzo volume (il secondo è già scritto). Poi ne ho molti altri, sempre
legati al mondo editoriale, che custodisco gelosamente nel profondo.Il prossimo evento al
quale parteciperò, in cui presenterò il mio romanzo d’esordio, è una
meravigliosa iniziativa giunta alla sua nona edizione: Sentieri Tolkieniani, il
02 e il 03 di Giugno. Non voglio rovinare la bellezza dell’evento riducendolo a
poche e forse banali parole, perciò preferisco lasciare il link dello stesso!
Inoltre, sono particolarmente emozionato perché dopo aver partecipato al
Comicon di Napoli, al Comics di La Spezia e a un paio di iniziative milanesi,
finalmente, “gioco in casa” nella provincia di Torino.
Sentieritolkeniani
Infine spero di
partecipare a moltissime altre iniziative, ma sotto il ragguardevole marchio di
una nuova casa editrice
Dove
possono seguirti i lettori? Sfoga tutti i tuoi social.Ho un profilo Facebook,
uno Twitter e uno di Instagram. Sto lavorando al sito che sarà online, spero, a
breve!
Kyls Ahr_ La saga
Marco Volpe_Author
Volpe_Author
Data la mia volontà nel
proseguire la strada di autore edito non ho un portale online dove si possa
acquistare il volume. Chiunque fosse interessato ad acquistare il libro
cartaceo mi può contattare in qualsiasi momento e provvederò io
all’incartamento e alla spedizione: ovviamente compresa nel prezzo!
Ringrazio Marco per la sua disponibilità e vi rimando al prossimo articolo.
venerdì 15 giugno 2018
Intervista a Fabio Larcher
Salve
a tutti, oggi vi presento l’autore Fabio Larcher. Lascio subito la parola a lui
nell’intervista che segue.
Ciao
Fabio, parlaci di te e della tua passione per la scrittura? Ricordi e aneddoti
legati ad essa?
C’era
una volta un bambino curioso, che amava disegnare e leggere. Un giorno incappò
ne «Il Signore degli Anelli» e gli venne voglia di perpetuare il senso del
meraviglioso che tale lettura aveva suscitato nella sua piccola mente; perciò
si trasformò in un “imitatore” di Tolkien e in un lettore vorace. Queste due
attività ebbero per conseguenza che, a mano a mano, scoprì un sacco di
scrittori bravissimi, ognuno con un tono e un colore particolari e, da
imitatore monocorde, si trasformò in imitatore seriale. Ecco, in breve, la
storia di come andai a scuola dai Grandi e imparai a scrivere (se mai ho
davvero imparato). Te l’ho raccontata sinteticamente ma questa fase durò ben
oltre i trent’anni. Nel frattempo ho frequentato l’università, ho aperto e
chiuso una casa editrice, aperto e chiuso una libreria, mi sono sposato, ho
contribuito a fare un bambino, mi è cresciuta la barba e la barba ha cominciato
a sfoggiare qualche filo d’argento. Scrivere è qualcosa che sai quando cominci
e non sai mai quando finisci, e soprattutto “come”.Sì,
aneddoti ne avrei, alcuni pure divertenti (a posteriori e in forza d’ironia,
mai completamente positivi), ma mi avvalgo della facoltà di non rispondere,
perché dovrei tirare in ballo altre persone e, magari, quelle persone non sarebbero
felici di ballare. Scrivendo ed editando, comunque, si fanno un sacco di
conoscenze e si impara ad apprezzare sempre di più i libri e sempre di meno gli
scrittori e gli editori. Io che ho fatto entrambe le cose posso ben dire,
dunque, di volermi molto bene.
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Di
cosa parlano i tuoi libri?
Già. Di che cosa parlano i miei libri? Di primo acchito potrei rispondere: di tutto! Amore, sesso, commedia, uomini, donne, elfi, bambini, rock’n’roll e magia. Ma sarebbe un modo per non rispondere, giusto? E allora sappi che, pur nella diversità delle storie, delle ambientazioni e del tono, i miei libri sono tutti fiabe. Li ho costruiti (dapprima inconsciamente; poi, dopo qualche studio e qualche riflessione, con cognizione) seguendo la struttura dei miti e dei racconti folklorici. Ne consegue che i temi “veri” in essi trattati sono principalmente: i sogni e la morte.
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Suona funesto, ma non suonerebbe così se avessimo l’onestà di ammettere che anche il resto della letteratura, spogliato dai fronzoli, in fondo parla proprio di questo. Perciò aspettatevi gaie avventure dal sapore fantascientifico («Calasperio – Attraverso il Syvyys»), scanzonate indagini elfiche (Wylo Helig, «Un delitto al rosmarino» e «Il Mostro della mostra»), automi senzienti e cannibali nella Londra di fine Ottocento («Automata homenaria»), fiabe erotiche dall’onomastica bresciana («L’antimago»), rockettari ossessionati dai demoni («La donna elettrica») e tante altre (spero) piacevoli sciocchezzuole; ma io sempre dell’Al di là sto parlando, di com’è fatto, del perché è fatto com’è fatto, del come ci si comporta a tavola con i Signori delle anime nude, se non si vuole finire all’inferno.
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Cosa
ti sentiresti di consigliare a chi ha la tua stessa passione?
Niente.
Ecco che cosa consiglierei. Se la vocazione è sincera, se la malattia (libido
scribendi) è incurabile, ogni cosa avverrà da sé. Se la domanda sottintendeva,
però, il quesito: “Come si arriva a pubblicare e a campare di scrittura?”,
allora potrei risponderti: “Realisticamente, non si può”. Si può pubblicare, si
può perfino attrarre la simpatia di qualche benevolo lettore che non sia nostro
parente stretto, si può addirittura giungere alla vetta di una pubblicazione
con Mondadori! Sì qualche volta misteriosamente succede. Ma chi scrive può fare
solo questo: scrivere cose sincere, non essere servo di nessuno, sentirsi solo
e sentirsi sempre sbagliato. Il resto è nelle mani di Dio. Rassegniamoci.
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Presentazioni,
eventi e progetti futuri.
Progetti
tanti, eventi nessuno. Ci ho messo la faccia e il cuore per tanti anni; adesso
ho appeso il pistolotto al chiodo: non ho pistolotti da fare a nessuno. Se
volete leggere ciò che scrivo, ben contento; se non vi garba, ben contento lo
stesso. Se vi sto simpatico per uscire a chiacchierare di donne nude, massimi
sistemi e minimi storici, con birra e sigarette a portata di mano, ma non ve ne
frega niente di conoscere i miei meravigliosi personaggi Giovanni Calasperio,
Wylo Helig, MaiMai Nasodoro, Blass etc., meglio ancora. Sono un quarantenne
appassito e ho delle priorità. Lascio gli eventi e il Mercato ai giovinotti
ricchi di energia e di speranza.
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Dove
possono seguirti i lettori? Scatena tutti i tuoi social.
Ho
una pagina facebook, sulla quale mi diverto a postare pensieri, recensioni,
filastrocche in dialetto, musiche da me composte, video maldestri da me cuciti
insieme alla buona, poesie e aforismi. Cerco di non annoiare, ma non so se sia
umanamente possibile non annoiare parlando, in fondo, di sé.Fabio Larcher
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Ringrazio Fabio per averci concesso un po’ del suo tempo e vi rimando al prossimo articolo.
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