martedì 23 ottobre 2018

Recensione terza stagione di Daredevil



No spoiler 





A due anni di distanza dalla seconda stagione, ritorna finalmente lo show con cui tutto era iniziato. La terza stagione di Daredevil è questo e molto altro, ultimo barlume di speranza per tenere in vita il legame Marvel-Netflix, che è iniziato proprio con la prima stagione di questo show. 




Rapporto con Dio, con se stessi. In questi 13 episodi viene riproposto l'eterno conflitto interiore del personaggio di Matt Murdock, che in questa stagione deciderà di identificarsi di più in Daredevil. E allora si parte da lui per esplorare meglio altri personaggi come Karen e Foggy. Tutti s-coinvolti dall'uscita di prigione di Wilson Fisk, l'acerrimo nemico-amico dei poteri forti, che vuole riappropiarsi di tutto. 



Questa è una stagione di monologhi, riflessioni attente, di decisioni forti, spesso nette, che mettono tutti i personaggi nel mirino dell'antagonista. Tutti giocano con lui e le sue debolezze, ma lui alza sempre la posta in gioco, minaccia tutti e trama l'impensabile dai suoi finti arresti domiciliari, dietro cui si celano le sue reali intenzioni. I combattimenti sono dosati, ma quei pochi che ci sono rubano la scena al resto dimostrandosi molto avvincenti e ricchi di colpi di scena. Accade quello che non ti aspetti. Le vie del male si manifestano ovunque e colpiscono chiunque. 



Per quanto riguarda il debutto del Bullseye fumettistico, la regia esplora sapientemente il tormento di questo personaggio, riconoscibile subito dalla sua precisione balistica nel colpire i nemici. Un'abilita questa degna di manipolazione da parte di Wilson Fisk, che fin da subito mira a farne il suo migliore esecutore per ritornare al potere nella tormentata Hell's Kitchen. L'agente Pointedexter si dimostra un valido avversario, capace di tessere tranelli ai danni del protagonista, rendendo Daredevil un criminale agli occhi della gente. Ho apprezzato molto la scena in cui Wilson Fisk vede il passato di questo Bullseye davanti ai propri occhi con sguardo interessato e ammirato allo stesso tempo.




Troppo ripetitive forse le allucinazione di Matt che sente la voce di suo padre e quella del suo acerrimo nemico, ne sarebbero bastate poche, ma incisive. Ma tant'è che questi piccoli dettagli non vanno a inficiare su una serie che si dimostra prodotto di qualità rispetto alle altre della stessa piattaforma che a quanto pare sembrano avere vita breve. 



Daredevil ritorna ai fasti della prima stagione dopo una seconda bella, ma troppo confusionaria per i troppi personaggi e nemici da affrontare tra Punisher, la Mano e il solito Wilson Fisk.
Eccellente! Non ho altro da aggiungere, ho goduto fino alla fine e ne voglio ancora. Aspetto una quarta stagione, magari con il ritorno del vero Bullseye a insidiare ancora il Diavolo di Hell's Kitchen.

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