venerdì 28 settembre 2018

Intervista a Giulia Martani




Salve a tutti, oggi vi presento l’autrice Giulia Martani. Lascio subito a lei la parola nell’intervista che segue. 


Ciao Giulia, com’è nata la tua passione per la scrittura? Ricordi e aneddoti particolari legati ad essa?


La passione per la scrittura mi accompagna fin dalla più tenera età, alle scuole elementari amavo disegnare brevi storie a fumetti ispirati a situazioni del mio vissuto quotidiano e mi divertivo spesso a creare personaggi per i giochi con le amiche durante l’intervallo. Durante il periodo del liceo ho partecipato a concorsi letterari per racconti brevi, ottenendo la pubblicazione su alcune antologie, un incoraggiamento a continuare su quella strada.
Il mio libro di esordio è stato “Nero ma non troppo” (2011) una raccolta di racconti noir. L’anno successivo ho dato alle stampe il mio primo romanzo, “Benzina”, un libro a me particolarmente caro per la tematica che affronta, a dir poco attuale e drammatica: il bullismo tra i banchi di scuola, in particolare quello al femminile, a mio avviso il più subdolo e pericoloso. Successivamente ho pubblicato la favola illustrata “La gatta che si credeva una bambina” (2012).
Nel 2013 ha visto la luce "Angelo del fango", un romanzo breve che tratta diverse tematiche, quali il disagio giovanile, i rapporti tra genitori e figli, la crisi economica e la disoccupazione, ma anche il grande desiderio di riscatto di questa sfortunata generazione.
“La praticante” (2015) è un libro a metà strada tra la commedia nera e il legal thriller e punta i riflettori sulla condizione dei giovani precari in Italia.
L’anno scorso è uscita la favola moderna “Bamboli: gufetti e scherzetti” una storia illustrata semplice, ma istruttiva, che narra le disavventure di due pestiferi pupazzi a forma di gufo.
La mia ultima pubblicazione è la commedia “Addio al glutinato” (2018).
 


Di cosa parla il tuo libro?


“Addio al glutinato”, è una commedia ironica e pungente, che affronta con ironia la problematica delle intolleranze alimentari. Il romanzo descrive le vicissitudini tragicomiche di una giovane donna che d’un tratto si trova costretta a rimettere in discussione non solo la sua dieta, ma soprattutto la vita sociale e di coppia. Nelle vicende narrate c'è molto di autobiografico, in quanto io sono "sensibile al glutine" e intollerante al lattosio, condizioni che mi hanno scatenato una gastrite ormai cronicizzata e una serie di altri problemi correlati, perciò molti dei fatti descritti sono frutto della mia esperienza personale.
Improvvisamente ho dovuto dire addio ad alcune abitudini aggreganti (aperitivi con stuzzichini, pizze in compagnia, feste di compleanno con torte e pasticcini…) e nell’immediato la vita sociale ne ha risentito. Mi sono vista infatti precludere diverse opportunità di svago, ritrovandomi esclusa da alcune situazioni conviviali e, al tempo stesso, sommersa da battutine indelicate e consigli inopportuni di amici e conoscenti. Questi episodi mi sono serviti da spunto per la scrittura di “Addio al glutinato”, permettendomi di prendere una piccola rivincita su certe persone. Spero inoltre che la lettura del libro possa risultare utile e gradevole per chi deve affrontare le mie stesse problematiche e di strappare un sorriso a chi si riconoscerà nelle disavventure della protagonista.



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La trama, in breve: "Martina, la protagonista, scopre di avere delle intolleranze alimentari e si trova costretta a dover stravolgere la propria dieta. Il cambiamento, inizialmente difficile a causa delle limitazioni che comporta, le fa scoprire nuove prospettive, mettendo inaspettatamente a nudo la vera natura delle persone che la circondano e che popolano il suo piccolo mondo: il compagno, la famiglia, gli amici, i colleghi… personaggi che proprio in questa circostanza sveleranno i loro lati oscuri. La ragazza si troverà suo malgrado protagonista di vari siparietti tragicomici, che culmineranno nella prima, indimenticabile e surreale festa di “addio al glutinato” della storia!" 


Cosa ti sentiresti di consigliare a chi ha la tua stessa passione?


So che può sembrare banale, ma…non smettete mai di scrivere! Il mondo dell’editoria non è facile, bisogna armarsi di tanta pazienza e non arrendersi alle prime delusioni.
 

Presentazioni, eventi e progetti futuri.


La prima presentazione di “Addio al glutinato”è prevista per domenica 14 ottobre a Mantova, presso “La Dolcelia”, una gluten free bakery. Sarà un’occasione per conoscere in anteprima il romanzo, degustando le deliziose specialità senza glutine del noto locale mantovano. 

Dove possono seguirti i lettori? Scatena tutti i tuoi social.


Ho una pagina autore su Facebook: Giulia Martani e da poco ho inaugurato un canale Youtube, sul quale pubblico i video trailer dei libri e i video delle presentazioni: Giulia Martani.
 

Ringrazio Giulia per averci concesso un po' del suo tempo e vi rimando al prossimo articolo.

mercoledì 26 settembre 2018

Intervista ad Alexandra Romano



 


Salve a tutti, oggi vi presento l’autrice Alexandra Romano. Lascio subito a lei la parola nell’intervista che segue.


Ciao Alexandra, com’è nata la tua passione per la scrittura? Ricordi e aneddoti particolari legati a essa?

Non saprei spiegarlo, so solo che nell’autunno di sei anni fa ho iniziato a scrivere le prime poesie e non ho più smesso. Poi ho comprato il primo quaderno apposito, un taccuino dove ho iniziato a scrivere anche aforismi, pensieri, riflessioni… fino ad arrivare al sogno, realizzato (ancora non ci credo!), di veder pubblicato Il Potere dell’Indissolubilità, il mio primo romanzo.


Di cosa parla il tuo libro?

È un fantasy-sentimentale, e racconta di Mark Wallnot e Saylor Green, due ragazzi californiani presto messi alla prova dal destino. Il motivo è perché sono diversi dagli altri, in particolare, le loro anime provengono da un mondo proprio e posseggono un “dono” innato: salvare. Dietro a questo c’è una lunga storia, che Saylor conoscerà solo a quindici anni. Dopo tanti ostacoli, scoprirà perché da sempre prevede il futuro. Per fortuna, lo farà insieme Mark, il suo primo e grande amore: ancora un volta, però, la sorte remerà contro, perché lui sarà vittima di un uomo che vuole impossessarsi della loro anima.



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Cosa ti sentiresti di consigliare a chi ha la tua stessa passione?

Di non arrendersi, mai. Non ho ancora raggiunto tutti i miei traguardi, continuo a lottare moltissimo, ma non riesco a fermarmi. La scrittura è la mia compagna di vita quando sto male, quando sono felice, quando non ho voglia di niente… insomma, è ciò che mi fa sentire valida. Ho attraversato un periodo, qualche anno fa, in cui ho temuto di arrendermi… ma dopo aver sentito le parole di un’altra persona, che ce l’ha fatta, sono diventata una belva. Non che sia facile la strada, ma se qualcuno viene a dirmi che non valgo niente, la mia grinta si triplica.


Presentazioni, eventi e progetti futuri.

Se dovessi considerare tutte le idee, non basterebbe un articolo! Scherzi a parte, sto lavorando all’editing del mio secondo libro, e nel famoso “cassetto dei sogni” ne ho già un altro, finito. Ho appena aperto un blog, circa tre mesi fa, ed è un po’ il mio primo “passo” tecnologico. Sono abbastanza attiva sui social, ma quello che mi fa provare il profumo della carta stampata è indescrivibile.


Dove possono seguirti i lettori? Scatena tutti i tuoi social.

Il mio blog si chiama “L’inchiostro nelle vene – il blog di Alexandra Romano”, ogni giovedì, alle 11.00 esce un articolo: si possono ricevere aggiornamenti iscrivendosi alla newsletter. Ah, tranquilli! Riceverete solo un messaggio alla settimana.Ho anche una pagina Facebook dove pubblico, quasi ogni giorno, le mie opere, notizie, condivido gli articoli del blog o del giornale per cui scrivo. Sono attiva anche su Instagram: adoro la fotografia, quindi è un po’ naturale. Sono iscritta alla grande community di “Pensieriparole”, dove ho iniziato a pubblicare e tutt’ora pubblico aforismi, poesie o racconti. Twitter è forse il social che utilizzo di meno. 

BLOG: Alexandraromano.

FACEBOOK: Alexandra Romano Official.

INSTAGRAM: alexandra_romano.          

PENSIERIPAROLE: pensierieparole.

TWITTER: Alepoem.
 


Ringrazio Alexandra per averci concesso un po’ del suo tempo e vi rimando al prossimo articolo. 





martedì 25 settembre 2018

Comunicato stampa della stagione 2018/2019 dell'associazione GuapaNapoli



GUAPANAPOLI PUNTA SU SPORT&TEATRO CON FEDERICO BUFFA E ANDREA ZORZI.
In primavera per la prima volta a Napoli il nuovo spettacolo di Federico Buffa e poi quello di Andrea Zorzi, in cartellone anche Daniele Sepe e Amleto de Silva, Christmas in musical, presentazioni di libri e la mostra del fumettista Luca Carnevale.





Spettacoli teatrali, concerti, laboratori, passeggiate ed escursioni, showcase esclusivi, corsi di chitarra, yoga, ginnastica posturale, mostre di arti figurative, seminari, presentazioni di libri e tanto altro: è una stagione ricca di eventi quella che venerdì 28 settembre a partire dalle 16.30 sarà presentata nell’Open day della associazione Guapanapoli, in Via Tino da Camaino 4 al Vomero.
Il via sarà dato dallo showcase per voce e chitarra di Michelangelo Iossa. Il giornalista musicista nel suo Love and Beatles percorrerà la storia della band inglese.
A novembre è in programma la presentazione del libro “Come le storie che cominciano”, di Christian Capriello e Armando Grassitelli, edito da La bottega delle parole.
A dicembre la grande musica farà irruzione in GuapaNapoli, con Christmas in musical, un recital che vedrà protagonista Graziano Galàtone, grande protagonista del Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante
A gennaio sarà di scena l’inedita ed esplosiva accoppiata formata da Daniele Sepe e Amleto de Silva, che proporranno per la prima volta “Cinque pezzi facili”, un esperimento tra musica e letteratura, con la storia del jazz a fare da filo conduttore.
La primavera sarà la stagione di “GuapaSport&Teatro”.
Il 9 marzo i cancelli del Palapartenope si apriranno per la prima volta per GuapaNapoli e Federico Buffa.
Il grande giornalista di Sky, ormai da anni “prestato” al teatro, continua il suo storytelling tra cronaca e sport, questa volta con “Il rigore che non c’era”, una storia che parla –anche- di calcio e di Maradona.
Ad aprile GuapaNapoli ospiterà ancora un grandissimo dello sport, un fuoriclasse vero. Andrea Zorzi, il Zorro della nazionale di pallavolo più vincente della storia, porterà a Napoli il suo “La leggenda del pallavolista volante”
Tra le esclusive in programma, Marta Del Giudice, medico omeopata, coach PNL ed esperta in comunicazione propone un ciclo di seminari “Le relazioni pericolose” in cui si parla di violenza di genere, bullismo, haters.
Sono in programma anche delle mostre. Tra gli artisti in cartellone Luca Carnevale, il disegnatore napoletano che con i suoi Human Hero si sta ponendo alla ribalta nazionale; Marianna Quartuccio, fotografa torinese trapiantata a Milano, con il suo nuovo progetto fotografico “Tifosi”.
Si svolgeranno laboratori di espressione sonora per bambini, a cura della maestra Michela Miccio; laboratori di cucina e cene speciali a cura della chef Federica Sapienza; i corsi di chitarra col maestro Giorgio Borrelli;
i corsi di yoga con la maestra Maria De Gregorio, e quelli di ginnastica posturale e stretching dei meridiani di Marta Del Giudice.
GuapaNapoli rafforza anche le partnership sociali con progetti sul territorio: quest’anno l’associazione sarà gemellata con i Charlatans, l’associazione fondata da Giancarlo Garraffa, che in soli due anni ha riempito Napoli di canestri donati alla cittadinanza.


Via Tino da Camaino nella zona Vomero di Napoli, dove ha sede l'associazione GuapaNapoli



INFORMAZIONI SU GUAPANAPOLI
GuapaNapoli, fondata nel 2015 da Marta Del Giudice, Armando Grassitelli e Roberta Cuomo, associata UISP e affiliata FederCral Italia, ha proposto nei primi anni esperienze culturali a 360 gradi, aperte ad adulti e bambini; grazie anche alle sinergie nate con altre realtà culturali attive sul territorio, sono stati 30 gli eventi speciali proposti, con protagonisti come Giò di Tonno, Vittorio Matteucci, Graziano Galatone e Matteo Setti, interpreti del Musical “Notre Dame de Paris” (con la produzione del Centro Studi delle Arti di Rosario Trezza); e ancora Francesco Arienzo, Federico Baccomo, Lorenzo Marone, Amleto de Silva, Antonello Riva, Felice Panico, la Piccola Orchestra Aizammavoce, Michelangelo Iossa e Carmine Aymone.
GuapaNapoli è stata partner di Mostra Rock 6 al Pan di Napoli, con lo spettacolo di Felice Panico “Terzo Tempo”; ha prodotto, dello stesso Panico, lo spettacolo “Certe notti con Luciano”. Ha collaborato a “I bambini nei parchi, i parchi dei bambini” organizzato dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Napoli; alla realizzazione di SummerBasket 2015 con la Uisp di Napoli; ha fatto parte del cartellone delle iniziative di Natale a Napoli 2016 con il doppio concerto degli Aizammavoce al Maschio Angioino.“
GuapaNapoli è anche partner della Cooperativa Sepofà, del Teatro Stabile di Napoli, della Libreria Iocisto e del Centro Studi delle Arti.







mercoledì 19 settembre 2018

Intervista ad Alessandro Forlani





Salve a tutti, oggi vi presento l’autore Alessandro Forlani. Lascio subito a lui la parola nell’intervista che segue.



Ciao Alessandro com’è nata la tua passione per la scrittura? Ricordi e aneddoti particolari legati ad essa?

Sono cresciuto a letture e cinema, sono immerso nelle storie da... beh, da quando mi ricordo. E purtroppo è naturale che, non appena imparato a scrivere, si desideri imbrattare fogli con le proprie stupidaggini. Ho memoria di tentativi di romanzo (!!!) addirittura a quattordici anni: fantasy, naturalmente. A vent'anni, come credo chiunque, ho esordito da poeta, ma a trent'anni ho abbandonato per sempre i versi e mi sono dedicato alla narrativa fantastica. Tre episodi che ricordo e ricorderò finché campo sono: 1) un tentativo di abboccamento con Tabucchi (avevo allora ventiquattr'anni) per sottoporgli miei racconti: mi cacciò in malo modo; 2) un cartomante in un pub universitario che, niente affatto conoscendomi né conoscendo le mie attitudini, mi predisse un avvenire da “scrittore di labirinti e di deserti”; 3) una colazione con Edoardo Sanguineti parlando di poesia.


Di cosa parla il tuo libro?

Provincia Senza Nome è il mio primo tentativo self-publishing: tanto self che ho addirittura disegnato la copertina! Ho all'attivo un Premio Urania e un Premio Kipple (il romanzo I Senza Tempo), un Premio Urania-Stella Doppia (il racconto Materia Prima) e pubblico regolarmente con Watson e Delos Digital (Arabrab di Anubi; Clara Horbiger e l'Invasione dei Seleniti; Eleanor Cole delle Galassie Orientali; Il Mondo nel Tramonto e decine di altri titoli): ho deciso che c'era spazio per questo genere di esperimento. È una raccolta di tre racconti di ispirazione lovecraftiana, ma ambientati in Italia (come già i precedenti Nebbie; M'rara e moltissimi lavori brevi che ho pubblicato in antologie). Sono orrori dell'infanzia, di un cortile sotto casa, delle piccole città degli anni '70, '80 e '90 con un excursus in un futuro distopico.


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Cosa ti sentiresti di consigliare a chi ha la tua stessa passione?

Scrivere, leggere e confrontarsi con altri autori sui reciproci sviluppi. Noto che gli scrittori parlano molto di sé, si autopromuovono allo sfinimento (e questo è comprensibile): ma mi sembrano monologhi su opere compiute, troppo spesso impermeabili e figuriamoci se perfettibili. Ci si esprime troppo spesso per aggettivi superlativi e si dà voce alla supponenza di ragazzine con un blog. Si parla molto di vendere il proprio libro (sacrosanto, per carità), si ripete dove e come acquistarlo, si pretendono recensioni e ci si scambiano premi letterari. Ma non vedo gli scrittori discutere di tecniche, leggersi attentamente a vicenda e suggerire migliorie, argomentare scelte stilistiche, contenutistiche, riguardo il genere, eccetera. Leggo invece lodi sperticate a scrittrici modeste ma guarda caso attraenti;  leggo critiche feroci degli autori caratterialmente spigolosi ma pochissimi argomenti costruttivi e propositivi.


Presentazioni, eventi e progetti futuri.

Dal punto di vista umano e professionale è un periodo un po' confuso di difficili decisioni. Sto infatti pensando di abbandonare l'insegnamento universitario, perché, per troppi aspetti economici e direi morali, non ne vale più la pena. Riguardo la narrativa, avremo presto sugli scaffali l'antologia del progetto Crypt Marauder Chronicles: un'ambientazione dark fantasy che ho creato con l'amico e collega Lorenzo Davia a cui hanno aderito molti autori italiani. Seguirà un'antologia di racconti sword & sorcery di ambientazione antico-romana. L'estate sarà all'insegna della promozione, lettura e diffusione dell'antologia N di Menare, una silloge di Ignoranza Eroica a cura di Luca Mazza e Jack Sensolini. Faccio parte volentieri di questa ciurma letteraria e senz'altro aderirò anche al prossimo progetto, di cui, per il momento, non posso dare ulteriori dettagli.  Entrambe queste pubblicazioni usciranno per i tipi Watson. Sono inoltre in attesa di risposte circa il mio ultimo romanzo. Titolo provvisorio: Il Metodo Thanatolia. È un lavoro sperimentale di fantascienza sociale, distopica e dark fantasy.


Dove possono seguirti i lettori? Scatena tutti i tuoi social.

Innanzitutto sulla pagina Amazon dedicata alle mie pubblicazioni ( Alessandro Forlani ), quindi sul mio blog ( grande avvilente ), in cui pubblico anche opere in fieri, tentativi di illustrazione dei miei romanzi e racconti e anteprime, notizie e sviluppi dei miei progetti e di altre iniziative editoriali a cui collaboro. Infine, la mia pagina Facebook ( Alessandro Forlani )


Ringrazio Alessandro per averci concesso un po’ del suo tempo e vi rimando al prossimo articolo.



lunedì 17 settembre 2018

Intervista a Lorenzo Ruggeri





Salve a tutti, oggi vi presento l’autore Lorenzo Ruggeri. Lascio subito a lui la parola nell’intervista che segue.


Ciao Lorenzo, com’è nata la tua passione per la scrittura? Ricordi e aneddoti particolari legati ad essa?


Ricordo soprattutto una cosa: da piccolo leggevo poco e scrivevo ancora meno. La scuola, invece di farmi amare la lettura, non riusciva in nessun modo a darmi alcun input a riguardo, finendo con l’annoiarmi e proponendomi solo libri che altre persone trovavano interessanti, ma non io. Solo dopo, con l’inizio delle superiori e dell’università, ho iniziato a sviluppare la mia passione per la carta stampata e con essa il mio interesse per la scrittura in generale. Unica eccezione, un vero e proprio primo amore cartaceo, furono i libri game di Lupo Solitario noleggiati in biblioteca: è merito anche loro se sono riuscito a scoprire questa mia passione.


Di cosa parla il tuo libro?


Dipende. Il Cavaliere di Bronzo è un libro per ragazzi di elementari e medie, nato con uno scopo ben preciso: avvicinare i più piccoli alla lettura e mostrargli quanto sia stupendo il genere fantasy. Come detto in precedenza, da piccolo non sono stato un avido lettore, quindi volevo provare a creare un’opera che potesse rispecchiare ciò che avrei voluto leggere in quel periodo: troppi sono i bambini che, con una certa punta di orgoglio, dicono di non aver mai letto un libro, come se farlo, fosse un’azione relegata solo a un certo tipo di persone. Con le mie storie voglio dimostrare che tutti possono amare la lettura, se trovano l’opera giusta da esplorare. Da un punto di vista più pratico, il Cavaliere di Bronzo si basa su di un concetto ben preciso: il rispetto reciproco tra persone anziane e giovani. Durante le vicende narrate vengono sviscerati tutti i peccati capitali, ma il vero messaggio è un altro, ciò che mi preme di più e far capire ai giovani lettori quanto le persone di una certa età siano fondamentali per la loro crescita e quanto sia giusto rispettarle. Allo stesso tempo, però, viene ricordato come i giovani siano il futuro e che, senza di loro, non ci sia alcuna speranza per un mondo migliore… in poche parole: gli uomini devono rispettarsi gli uno con gli altri, poiché ognuno di noi può essere, anzi, è una risorsa.


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Geremia, invece, è tutta un’altra storia: scritto all’incirca dieci anni fa, è figlio di un forte sentimento di rabbia. Scrivo da sempre racconti horror, ma mai oltre una certa lunghezza, poiché associo questo genere a stati emotivi negativi: praticamente riesco a scrivere queste storie, solo se sono di cattivo umore. Ecco Geremia è venuto al mondo proprio per questo scopo, per farmi sfogare e liberare ciò che di negativo albergava dentro di me. È una storia di vendetta, di odio, di bassezza dell’animo umano… fino a dove sareste disposti a spingervi, pur di ottenere ciò che realmente desiderate? Non ci sono scappatoie, falsi sogni, con questo mio libro ho provato a scavare all’interno dell’animo umano, alla ricerca del male che alberga in ognuno di noi.


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Cosa ti sentiresti di consigliare a chi ha la tua stessa passione?


Leggete, leggete e leggete. La vostra scrittura ne gioverà moltissimo, senza alcun dubbio migliorerete sotto ogni aspetto. Non nascondete le vostre opere, non vergognatevene, al mondo ci sono moltissime persone come voi, disposte a darvi una chance. E in ultima battuta, scrivete per passione, fatelo quando lo desiderate, non obbligatevi, o finirete con il divenire solo una macchina di stampa.


Presentazioni, eventi e progetti futuri.


Sarò il 6/7 ottobre a Sestri Levante alla fiera Libri in Baia, a presentare la versione cartacea del Cavaliere di Bronzo, grazie a Panesi Edizioni; mentre, verso la fine di ottobre, con la collaborazione del comune di Zogno e dell’assessorato alla cultura, inizierò una serie di letture, sempre del Cavaliere di Bronzo, presso la biblioteca cittadina. Per quanto riguarda i progetti, l’anno prossimo uscirà il seguito del mio Cavaliere di Bronzo, sempre edito da Panesi Edizioni, ora sono in piena fase di editing, mentre al momento sono impegnato con la realizzazione di un nuovo romanzo distopico, dal titolo ancora da definire (sta diventando un po’ lunghetto).


Dove possono seguirti i lettori? Scatena tutti i tuoi social.


Ovviamente possono trovarmi su Facebook, sulla pagina Racconti e libri di Lorenzo Ruggeri.
Su Twitter: @LorenzoRuggeri3
E su instagram: @lorenzoruggeri­_scrittore



Ringrazio Lorenzo per averci concesso un po' del suo tempo e vi rimando al prossimo articolo.

giovedì 13 settembre 2018

Intervista a Francesco Spada




Salve a tutti, oggi vi presento l’autore Francesco Spada. Lascio subito  la parola a lui nell’intervista che segue.



Ciao Francesco, com’è nata la tua passione per la scrittura? Ricordi e aneddoti particolari legati ad essa?


Ciao Francesco. La scrittura per me ha sempre avuto un ruolo catartico, fin da quando ero bambino. Il nonno mi spingeva a mettere per iscritto quello che pensavo, le idee che avevo, le mie sensazioni e le mie impressioni sui luoghi che visitavo. Ricordo che ogni volta che andavo in vacanza lui mi ripeteva: “Mi raccomando, Checco, scrivi tutto, poi quando torni me lo racconterai e sarà come se fossimo partiti insieme…” Probabilmente è stato lui quello che mi ha spronato più di tutti ad inventare e a dare sfogo all’immaginazione, a prendere quello che imparavo dai libri e a farlo mio. Ho sempre divorato libri fin da quando ero piccolo e ricordo che avevo più o meno dieci anni quando per la prima volta provai a scrivere un romanzo: volevo creare un seguito per le famose “Cronache di Narnia” di C.S. Lewis. Avevo un vecchio quaderno con i quadretti e in stampatello diedi vita ad un racconto di circa venti pagine… Inutile dire che il nonno fu il mio primo lettore ed il mio primo critico e mi disse: “C’è da lavorare parecchio qui!”. Sai, scrivendo mi sembra che in qualche modo lui sia ancora qui con me, mi aiuta a tener vivo il suo ricordo tramite le parole, la magia più grande di tutte.



Di cosa parla il tuo libro?




Il mio libro racconta la storia di Jake, figlio di William e Biancaneve, nonché nipote di Artù. Durante il suo battesimo, la fata Talia scaglia una maledizione verso il bambino: al compimento del diciottesimo anno di età sarà chiamato a fare una scelta che lo renderà il più grande eroe del continente di Albh’ya o l’autore della sua fine. Per proteggere il bambino, la magia verrà bandita dal regno di Fairlith e Jake vivrà una vita agiata, ma recluso nella sua stessa dimora. Diciassette anni dopo, nel giorno del suo compleanno, Jake scopre per caso della maledizione e del futuro che lo aspetta. Solo il mago Merlino può aiutarlo, ma di lui ormai si sono perse le tracce da molti anni. Al ragazzo non resta quindi che intraprendere di nascosto un viaggio alla ricerca del mago, un viaggio che sarà importante per conoscere se stesso e il mondo in cui vive per andare incontro al suo destino.




Bookabook




Cosa ti sentiresti di consigliare a chi ha la tua stessa passione?


Di leggere e scrivere sempre, ogni volta che se ne ha il tempo, di far vivere attraverso le parole quelle storie e quei personaggi che altrimenti rimarrebbero chiusi solo nella nostra mente, senza dare a nessuno la possibilità di viverli in prima persona, precludendogli così un’avventura.


Presentazioni, eventi e progetti futuri.


Al momento sono in attesa che il libro cartaceo arrivi nelle mani dei primi sostenitori di questo progetto, nei prossimi giorni e, a quel punto, qualche scuola e qualche libreria mi ha chiesto di presentare il mio libro. Per quanto riguarda i miei progetti futuri oltre ad un seguito della storia di Jake e ad altre storie ambientate nel suo mondo, voglio raccontare la mia Napoli attraverso il fantasy, ci sono storie e leggende da far venire l’acquolina in bocca a qualsiasi appassionato di misteri, ho già cominciato a lavorarci e spero di fare un buon lavoro.


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Profilo facebook: Francyspada

Pagina facebook: Francescolivingthedream

Wattpad: Kekkosword

Youtibe: Kekkosword

Instagram personale: @checcos10  

Instagram pubblico: @francescospadaartist



Ringrazio Francesco per averci dedicato un po' del suo tempo e vi rimando al prossimo articolo. 

martedì 11 settembre 2018

Intervista a Vincenzo De Lillo






Salve a tutti, oggi vi presento l’autore Vincenzo De Lillo. Lascio subito a lui la parola nell’intervista che segue.


Ciao Vincenzo, com’è nata la tua passione per la scrittura? Ricordi e aneddoti particolari legati ad essa?

Ciao Francesco, ecco, la passione nasce da lontano, da tanto lontano che ho ricordi di me che scrivo appena dopo aver imparato a tenere una penna in mano, subito dopo aver dato l’addio al ciuccio.Quindi si può dire che ho sempre avuto questa creatività fin da piccolo, scrivendo racconti, storielle e strofe, dimostrando una facilità non comune nel trasmettere su carta le mie idee.
Questo è ciò che mi sarebbe piaciuto scrivere per quanto riguarda la nascita di questa passione, ma purtroppo non è così.
Prima del 2016 non avevo mai scritto nulla, se non temi scolastici, bigliettini d'auguri, schedine del totocalcio e liste della spesa.
Nemmeno lunghissime a essere onesti.
Poi all'improvviso una mattina, mentre ero seduto assorto lì dove un uomo(ma anche una donna, per carità…)è solo con i suoi pensieri, le sue debolezze e perché no, le sue patologie, ecco che un'idea mi balenò nella mente.
Una storia mi è passata davanti agli occhi come un film e, con molte difficoltà, sono riuscito a metterla su un foglio. Elettronico, ovviamente, perché stavo smanettando con il cellulare come fanno tutti in quell’occasione.
La prima storia ha aperto un rubinetto, uno scarico sarebbe più giusto scrivere, se pensiamo al luogo dov'è successo la prima volta, e da allora non faccio che scrivere.
Racconti più o meno lunghi, battute e riflessioni anche calcistiche.
Non tutto ciò che scrivo è meritevole di attenzione o di buona qualità, ma intanto scrivo, poi si vedrà.
Ricordo una volta in particolare quando al termine di una seduta di scrittura particolarmente lunga, intensa, difficile ma anche molto produttiva, ho dovuto chiedere l'aiuto di mia moglie per riuscire a mettermi in piedi, visto la parestesia agli arti inferiori (quando si addormentano le gambe, ho voluto fare il fenomeno, ma vi confesso che l'ho cercato su Google…) che viene di solito a chi per troppo tempo indugia nella stessa posizione.
Che, per quelli che non l'avessero capito, non era quella di uno scrittore seduto al pc nel suo studio.



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Di cosa parla il tuo libro?

Il mio primo libro “WC TALES-brevi storie per una sana e corretta attività intestinale" edito dalla Writers Editor, è una raccolta di racconti, sette per l'esattezza, scritti nei primi mesi del 2016, quando cioè si è sbloccato lo scarico di cui parlavo prima.Storie ironiche, senza nessuna ambizione letteraria, se non quella di strappare un sorriso o nella migliore delle ipotesi, una sonora risata.
Adolescenti, ragazzi, donne, uomini sposati, single, animali domestici sono i protagonisti dei miei folli racconti, che mi farebbe piacere leggessero in tanti, pure per avere giudizi un po' meno di parte di quelli di mia madre, di mia moglie o di qualche altro familiare che ha avuto il coraggio e la pazienza di leggerle.



Cosa ti sentiresti di consigliare a chi ha la tua stessa passione?
Non sono in grado di dare nessun consiglio a chicchessia, però se proprio dovessi dire qualcosa per incoraggiare chi ama scrivere, è di non perdere mai la speranza di pubblicare qualcosa, se è questo ciò che si vuole."Chi la dura la vince."
Deve essere il vostro motto e diktat, come insegna il guru Rocco Siffredi.
Che, per i profani, non è un famoso filosofo pensatore.


Presentazioni, eventi e progetti futuri.

Non ho presentazioni in programma, perché, ahimè, sono molto pigro da questo punto di vista.
Dovrei muovermi di più lo so, e non è detto che non lo faccia prima o poi, ma nel frattempo vivo un’apatia consapevole.
Tra i progetti futuri c’è certamente un romanzo, già pronto e un altro che sto correggendo proprio in questi giorni.
Ma sono progetti assai futuri, per ora penso solo alla promozione di WC TALES.


Dove possono seguirti i lettori? Scatena tutti i tuoi social.

Allora, per chi vuole entrare a far parte del mio mondo, può trovarmi al mio profilo Vincenzo De Lillo e alla mia pagina Vincenzo De Lillo(che fantasia, vero?) dove pubblico, con buona frequenza, racconti, battute e cretinate varie.Sono anche su Twitter come @Vincenzodeliri1, ma non è un social che frequento moltissimo per cui mi troverete poco.
Chi invece vorrebbe darmi la possibilità di entrare nella propria casa con “WC TALES", può contattarmi su messenger.

Ringrazio Vincenzo per averci concesso un po' del suo tempo e vi rimando al prossimo articolo.


 



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